Questa non è la stagione in cui il sole abbonda ma, proprio per darti tutto il tempo di reperire il materiale e prepararti, ho pensato di riproporti questa idea adatta alla futura bella stagione. La cianotipia è uno dei più antichi processi eliografici e risale ai primissimi anni della storia della fotografia.
Intorno al 1842 l’astronomo inglese Sir John Herschel inventò questa tecnica basata sull’uso di sali ferrici, quindi diversa da quelle di Talbot e Daguerre, che sfruttavano la fotosensibilità dei sali d’argento. I sali di ferro sono molto sensibili alla componente ultravioletta della luce solare e questo l’ha resa un processo di minor successo in ambito fotografico, mentre è stata utilizzata a lungo per realizzare copie a basso costo di complessi disegni tecnici chiamate blueprint. La cianotipia, proprio per la sua praticità può essere però ancora sfruttata per fare interessanti e facili esperienze di fai da te.
Preparare da soli il materiale necessario per questa attività di bricolage fotografico non è difficile, lo dimostra il video sotto. In ogni caso, per i più pigri (come me) c’è Sunprints, azienda produttrice di fogli già trattati con sali ferrici, con cui si può facilmente provare una semplice tecnica di stampa a contatto.
Si possono usare normali negativi o anche oggetti come foglie, fiori o manufatti vari; basta esporre il tutto al sole. Il bello è che non serve alcuna camera oscura e ci si può preparare con calma alla luce, a patto che non sia intensa e diretta.
L’esposizione vera e propria, quella alla luce solare, deve essere di qualche minuto (c’è chi sostiene decine di minuti). In ogni caso occhio al meteo: serve una giornata di bel tempo…
Ci sono errori e leggerezze che con un pochino di attenzione si potrebbero evitare, qualche giorno fa National Geographic ha pubblicato una foto un po’ sconveniente sul proprio profilo Instagram, un’immagine di una ragazza che passeggia sui binari del treno. Una foto pericolosa soprattutto se si pensa a quante persone sono morte a causa di queste foto, l’ultima appena qualche settimana fa. Un profilo Instagram di una importante rivista fotografica ed educativa che conta ben 74,9 milioni di seguaci secondo me deve stare più attenta.
Il mondo della fotografia vive di equilibri che cambiano e si evolvono di pari passo con le nuove tecnologie, se un tempo c’erano dei colossi che potevano dormire sogni tranquilli, adesso le cose stanno un po’ cambiando. Da un lato c’è la concorrenza che è sempre più serrata, dall’altro la tecnologia che apre porte inedite a realtà visionarie e giovani, è accaduto con le action cam, poi con le fotocamere a 360° e poi con i droni, le esigenze cambiano e per stare al passo bisogna anticipare i nuovi bisogni. A complicare tutto sono arrivati gli smartphone che hanno eliminato tutta la fascia di fotocamere entry level che, a fronte di telefoni sempre più performanti, non avevano ragione di esistere
Tutti noi abbiamo una storia d'amore finita alla spalle e tutti abbiamo nel tempo collezionatoricordi e oggetti appartenenti all'ex. Sbarazzarsene è difficile e spesso si finisce per mettere tutto in una scatola, riposta segretamente nell'armadio o nello sgabuzzino. Biglietti, magliette, souvenir, lettere e libri. Piccoli dettagli che non possiamo tenere in bella vista ma nemmeno buttare via.
Da qualche giorno scorrendo il News Feed di Facebook avrete notato la comparsa di numerose foto in bianco e nero accompagnate dal messaggio "Challenge Accepted", tradotto in italiano con "Sfida accettata", tradotto in italiano con "Sfida accettata". Il motivo che ha portato tutti questi utenti a pubblicare fotografie vecchie è molto semplice e nasconde un'iniziativa nata con l'obiettivo di combattere il cancro.
La fotografia ha sempre ricoperto un ruolo molto importante nei giornali e soprattutto nella carta stampata, man mano che sono progredite le tecnologie sono aumentate anche le fotografie sulle riviste. Detto così questo concetto astratto viene dato per buono e basta, senza soffermarsi troppo sull’impatto che la fotografia ha avuto nella comunicazione, eppure ne ha fatta di strada… Josh Begley ha creato un timelapse in cui vediamo tutte le prime pagine del New York Times dal 1852 fino ai giorni nostri.
I libri fotografici sono bellissimi e sono sempre una grande fonte di ispirazione, certo non tutti, ma quelli desiderati e acquistati perché non potevamo farne a meno, sono tesori preziosi che custodiremo per sempre. Peter Lik ha pubblicato il suo nuovo libro “Equation of Time” e si è lasciato andare decisamente un po’ troppo, questo libro pesa circa 48 kg e costa quasi 3000 dollari! Peter Lik è un fotografo australiano molto famoso che ha fatto della fotografia la sua ragione di vita, ha scattato più di 1 milione di foto ed ha voluto rendere onore al suo percorso nel visivo nel libro “Equation of Time“, un volume che misura 77x57x16 centimetri per un totale di 528 pagine.